Come gestire tossicodipendenza e alcoldipendenza nei luoghi di lavoro: obblighi, procedure e normativa

27.04.2025
Come gestire tossicodipendenza e alcoldipendenza nei luoghi di lavoro
Come gestire tossicodipendenza e alcoldipendenza nei luoghi di lavoro

Tossicodipendenza e alcoldipendenza nei luoghi di lavoro: cosa deve fare l'azienda secondo l'Intesa Stato-Regioni

Una guida pratica e normativa per non sbagliare

Il tema della tossicodipendenza e dell'alcoldipendenza in ambito lavorativo è spesso sottovalutato o gestito in modo approssimativo. Eppure, parliamo di situazioni che toccano direttamente:

  • la salute e sicurezza dei lavoratori (D.Lgs. 81/08)
  • diritti della persona (Costituzione, Legge 300/70 - Statuto dei Lavoratori)
  • le responsabilità penali e civili dell'impresa

L'Intesa Stato-Regioni del 18 settembre 2008 fornisce istruzioni operative molto precise, spesso ignorate o poco conosciute.

Vediamo nel concreto cosa deve succedere quando si sospetta o si accerta un caso di dipendenza.

Riferimenti normativi principali

  • D.Lgs. 81/2008: Testo unico sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (art. 18, art. 41)
  • Legge 309/1990: Testo unico sulle tossicodipendenze
  • Legge 125/2001: Legge quadro sull'alcol e problemi correlati
  • Accordo Stato-Regioni del 18 settembre 2008: "Intesa sulla individuazione delle attività lavorative che comportano un elevato rischio di infortuni sul lavoro o per la sicurezza, l'incolumità o la salute di terzi"
  • Legge 300/1970: Statuto dei lavoratori (riservatezza e diritti)

Cosa deve fare il Datore di Lavoro

  • Identificare le mansioni a rischio: il datore di lavoro deve individuare le mansioni che comportano rischi elevati (es. conduzione mezzi, uso di macchinari pericolosi, lavori in quota, ecc.) in collaborazione con il RSPP e il medico competente.
  • Attivare la sorveglianza sanitaria specifica: per i lavoratori addetti a queste mansioni deve obbligatoriamente prevedere visite mediche preventive, periodiche e su richiesta del medico competente, che includano accertamenti su tossicodipendenza o alcoldipendenza.
  • Collaborare con il Medico Competente: deve supportare le attività di controllo senza accedere direttamente ai dati sanitari (rispettando il GDPR e la privacy).
  • In caso di positività: sospendere dalle mansioni a rischio. Il lavoratore deve essere sospeso temporaneamente dalle mansioni che comportano rischi per sé e per gli altri.
  • Garantire tutela occupazionale: non può licenziare il lavoratore solo per la dipendenza. Deve agevolare, ove possibile, mansioni alternative o percorsi di reinserimento.
  • Gestire il caso con riservatezza: è vietato divulgare o utilizzare impropriamente dati sanitari. Solo il medico competente e il lavoratore gestiscono le informazioni.

Cosa NON può fare il datore di lavoro

  • Non può fare test tossicologici o alcolemici autonomamente: solo il medico competente può farli.
  • Non può licenziare direttamente per tossicodipendenza o alcoldipendenza: senza un percorso medico formale e certificato è nullo.
  • Non può divulgare dati sanitari: vietato diffondere anche informalmente l'informazione.
  • Non può improvvisare procedure: deve attenersi all'accordo Stato-Regioni e alle normative vigenti.

Medico Competente Roma
Medico Competente Roma

Cosa deve fare il MEDICO COMPETENTE

  • Definire il protocollo sanitario: deve elaborare un programma di sorveglianza che preveda accertamenti periodici mirati per i lavoratori a rischio.
  • Effettuare accertamenti mirati: con il consenso informato del lavoratore, il medico può effettuare analisi del sangue, delle urine, test tossicologici o alcolemici.
  • Collaborare con il Ser.D: in caso di positività, deve coinvolgere i Servizi pubblici per le dipendenze per valutazioni specialistiche e piani terapeutici.
  • Rilasciare il giudizio di idoneità: sulla base delle condizioni cliniche del lavoratore, il medico competente stabilisce: idoneità piena, idoneità con limitazioni, inidoneità temporanea (con sospensione dalle mansioni a rischio).
  • Proteggere la privacy: deve trasmettere al datore di lavoro solo il giudizio di idoneità, senza dettagli clinici.

Cosa NON può fare il medico competente

  • Non può diagnosticare direttamente una tossicodipendenza: può solo sospettarla e attivare il Ser.D.
  • Non può sospendere il rapporto di lavoro: può solo esprimere giudizi di idoneità o inidoneità.
  • Non può violare la riservatezza: deve comunicare esclusivamente ciò che è necessario per la gestione della sicurezza.

Procedura Operativa in caso di accertamento di dipendenza

  • Fase 1. Identificazione mansioni a rischio: Datore di lavoro + RSPP + Medico competente
  • Fase 2. Inserimento nella sorveglianza sanitaria: Medico competente
  • Fase 3. Accertamenti tossicologici o alcolemici: Medico competente
  • Fase 4. In caso di positività, sospensione temporanea e invio al Ser.D: Medico competente
  • Fase 5. Attivazione percorso terapeutico-riabilitativo: Ser.D + Lavoratore
  • Fase 6. Verifica di idoneità per il rientro: Medico competente
  • Fase 7. Eventuale reinserimento o ricollocazione: Datore di lavoro

Gestire correttamente i casi di tossicodipendenza o alcoldipendenza in azienda non è solo un obbligo di legge, è una responsabilità concreta verso i tuoi lavoratori e la sicurezza di tutti.

Se hai dubbi su come applicare le procedure, come agire nel rispetto delle normative o come proteggere davvero la tua azienda da rischi e sanzioni, affidati a chi conosce il campo.

Con Sicurlife sei affiancato da esperti di sicurezza sul lavoro che ti aiutano a impostare protocolli chiari, concreti e conformi alle leggi vigenti.

Contattaci oggi stesso per una consulenza personalizzata: ti aiutiamo a trasformare anche le situazioni più delicate in una gestione sicura, corretta e serena.

📞 Chiamaci ora per una consulenza gratuita: 3514446999

📧 Scrivici a: info@sicurlife.com

🌐 Scopri i nostri servizi su: www.sicurlife.com