Guida alla valutazione del rischio biologico sul lavoro: ambienti scolastici, sanitari e aziendali

Cos'è il rischio biologico sul lavoro?
Il rischio biologico è l'esposizione a microrganismi (virus, batteri, funghi, parassiti) che possono causare infezioni, allergie o intossicazioni. Questo rischio è presente in moltissimi contesti lavorativi: scuole, RSA, studi medici, asili nido, mense, cooperative sociali e strutture sanitarie.
Anche se non si lavora in laboratorio, il rischio biologico non può essere sottovalutato. Basta pensare a un'infezione trasmessa da un bambino all'asilo, a un operatore sanitario a contatto con pazienti, o al personale mensa che manipola alimenti.
Chi ha l'obbligo di valutare il rischio biologico?
Secondo il D.Lgs. 81/08, tutti i datori di lavoro devono effettuare la valutazione dei rischi, incluso quello biologico, quando l'attività lavorativa può comportare esposizione diretta o indiretta ad agenti biologici.
I settori più interessati sono:
- Scuole e asili nido
- RSA e case di riposo
- Studi medici e dentistici
- Mense e servizi di ristorazione collettiva
- Servizi alla persona (assistenti domiciliari, cooperative sociali)
- Ambulatori, laboratori, cliniche veterinarie
Quali sono gli agenti biologici da considerare?
Il Testo Unico classifica gli agenti biologici in quattro gruppi di rischio (1 → 4) in base al loro potenziale infettivo. Tra i più comuni in ambito scolastico e sanitario troviamo:
- Virus influenzali, RSV, adenovirus
- Streptococchi, stafilococchi, salmonella
- Norovirus, E. coli, parassiti intestinali
- SARS-CoV-2 e altri coronavirus
- Funghi (muffe, aspergillus)
Come si fa la valutazione del rischio biologico?
La valutazione deve essere specifica e parte integrante del DVR (Documento di Valutazione dei Rischi). Ecco i passaggi essenziali:
- Individuare le attività e le mansioni a rischio
- Identificare i possibili agenti biologici presenti
- Valutare la probabilità e la gravità dell'esposizione
- Definire le misure di prevenzione e protezione
- Formare e informare i lavoratori
- Aggiornare la valutazione in caso di pandemia o modifiche operative
Misure di prevenzione da adottare
Le misure possono variare a seconda del contesto e del livello di rischio, ma generalmente includono:
- Uso corretto dei DPI (guanti, mascherine, camici monouso)
- Procedure di igiene ambientale (sanificazioni, disinfezioni)
- Dispositivi di protezione collettiva (barriere, areazione forzata)
- Vaccinazioni obbligatorie o consigliate (es. antinfluenzale)
- Gestione corretta dei rifiuti e del materiale potenzialmente infetto
- Formazione specifica per i lavoratori esposti
Quando aggiornare la valutazione?
- In caso di modifiche normative o a seguito di modifiche (organizzative, normative, epidemiologiche)
- In caso di nuove infezioni emergenti (es. Covid-19, virus influenzali)
- Quando cambiano i dispositivi utilizzati o le modalità operative
Attenzione: le sanzioni in caso di mancata valutazione
Il D.Lgs. 81/08 prevede sanzioni fino a 6.400 € e arresto da 3 a 6 mesi per i datori di lavoro che omettono la valutazione del rischio biologico o non adottano misure idonee. In caso di infortunio biologico grave, le responsabilità penali sono considerevoli.
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