Guida alla valutazione del rischio biologico sul lavoro: ambienti scolastici, sanitari e aziendali

07.05.2025
Valutazione Rischio Biologico
Valutazione Rischio Biologico

Cos'è il rischio biologico sul lavoro?

Il rischio biologico è l'esposizione a microrganismi (virus, batteri, funghi, parassiti) che possono causare infezioni, allergie o intossicazioni. Questo rischio è presente in moltissimi contesti lavorativi: scuole, RSA, studi medici, asili nido, mense, cooperative sociali e strutture sanitarie.

Anche se non si lavora in laboratorio, il rischio biologico non può essere sottovalutato. Basta pensare a un'infezione trasmessa da un bambino all'asilo, a un operatore sanitario a contatto con pazienti, o al personale mensa che manipola alimenti.

Chi ha l'obbligo di valutare il rischio biologico?

Secondo il D.Lgs. 81/08, tutti i datori di lavoro devono effettuare la valutazione dei rischi, incluso quello biologico, quando l'attività lavorativa può comportare esposizione diretta o indiretta ad agenti biologici.

I settori più interessati sono:

  • Scuole e asili nido
  • RSA e case di riposo
  • Studi medici e dentistici
  • Mense e servizi di ristorazione collettiva
  • Servizi alla persona (assistenti domiciliari, cooperative sociali)
  • Ambulatori, laboratori, cliniche veterinarie

Quali sono gli agenti biologici da considerare?

Il Testo Unico classifica gli agenti biologici in quattro gruppi di rischio (1 → 4) in base al loro potenziale infettivo. Tra i più comuni in ambito scolastico e sanitario troviamo:

  • Virus influenzali, RSV, adenovirus
  • Streptococchi, stafilococchi, salmonella
  • Norovirus, E. coli, parassiti intestinali
  • SARS-CoV-2 e altri coronavirus
  • Funghi (muffe, aspergillus)

Come si fa la valutazione del rischio biologico?

La valutazione deve essere specifica e parte integrante del DVR (Documento di Valutazione dei Rischi). Ecco i passaggi essenziali:

  1. Individuare le attività e le mansioni a rischio
  2. Identificare i possibili agenti biologici presenti
  3. Valutare la probabilità e la gravità dell'esposizione
  4. Definire le misure di prevenzione e protezione
  5. Formare e informare i lavoratori
  6. Aggiornare la valutazione in caso di pandemia o modifiche operative

Misure di prevenzione da adottare

Le misure possono variare a seconda del contesto e del livello di rischio, ma generalmente includono:

  • Uso corretto dei DPI (guanti, mascherine, camici monouso)
  • Procedure di igiene ambientale (sanificazioni, disinfezioni)
  • Dispositivi di protezione collettiva (barriere, areazione forzata)
  • Vaccinazioni obbligatorie o consigliate (es. antinfluenzale)
  • Gestione corretta dei rifiuti e del materiale potenzialmente infetto
  • Formazione specifica per i lavoratori esposti

Quando aggiornare la valutazione?

  • In caso di modifiche normative o a seguito di modifiche (organizzative, normative, epidemiologiche)
  • In caso di nuove infezioni emergenti (es. Covid-19, virus influenzali)
  • Quando cambiano i dispositivi utilizzati o le modalità operative

Attenzione: le sanzioni in caso di mancata valutazione

Il D.Lgs. 81/08 prevede sanzioni fino a 6.400 € e arresto da 3 a 6 mesi per i datori di lavoro che omettono la valutazione del rischio biologico o non adottano misure idonee. In caso di infortunio biologico grave, le responsabilità penali sono considerevoli.

Non rischiare sanzioni o responsabilità penali

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